Vai al contenuto

Il Blues

Molto probabilmente nessun genere musicale ha avuto un ruolo di grande importanza come è stato il blues per la musica moderna. In poche parole si può infatti affermare che il blues è fondamentalmente il progenitore di qualunque forma musicale moderna, ed infatti, tracciandone una sorta di albero genealogico, lo troviamo senza dubbio alla base, sopratutto nel rock con le sue varie forme, influenze e contaminazioni.

il blues

Dal puro Blues di Robert Jhonson e B.B King siamo passati a Band Rock Blues anni sessanta come Rolling Stone, Kinks e gli Who, e poi, successivamente a gruppi come Cream e Led Zeppelin che iniziarono a suonare un Rock Blues decisamente più “rumoroso” dando vita all’Hard Rock, reso ancora più pesante da band come i Black Sabbath che sono considerati i precursori dell’heavy Metal. Tra fine anni settanta e inizio anni ottanta l’heavy Metal è letteralmente esploso, dando vita a Band come AC/DC che meglio di tutti rappresentano il Metal con profonde radici blues.

Quindi possiamo dire che il Blues ha generato una grande famiglia senza dimenticare che è strettamente imparentato con altri generi come il jazz, rhythm and blues, country, hip-hop, musica pop in genere.

♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫♫

Il blues è una forma musicale vocale e strumentale la cui forma originale è caratterizzata da una struttura ripetitiva di dodici battute e dall’uso, nella melodia, delle cosiddette blue note.

Le radici del blues sono da ricercare tra i canti delle comunità di schiavi afroamericani nelle piantagioni degli stati meridionali degli USA (la cosiddetta Cotton Belt). La struttura antifonale (di chiamata e risposta) e l’uso della blue note (un intervallo di quinta diminuita che l’armonia classica considera dissonante e che in Italia valse al blues il nomignolo di musica stonata) apparentano il blues alle forme musicali dell’Africa occidentale.

COME SI SUONA IL BLUES?

Per poter suonare il Blues ci sono tre cose fondamentali da sapere:

  1. Il giro Blues (come è composto e quali accordi in genere si utilizzano)
  2. Scala Pentatonica (per l’improvvisazione)
  3. Scala Blues (scala pentatonica con l’aggiunta della blue note)

             IL GIRO BLUES

Il giro blues classico è formato da dodici battute sulle quali si suonano tre accordi di dominante, ossia accordi maggiori con l’aggiunta della settima minore che troviamo nel primo, quarto e quinto grado della scala maggiore della tonalità in cui vogliamo suonare il nostro blues.

Se ad esempio vogliamo costruire un giro blues in La maggiore basterà vedere quali note si trovano su questi tre gradi della scala maggiore di La.

il blues

Come si può vedere, sul primo, quarto e quinto grado della scala si trovano le note  LA RE MI, quindi il giro blues è costruito su questi tre accordi :

LA maggiore = La – Do# – Mi (accordo di Tonica)

RE maggiore = Re – Fa# – La (accordo di Sottodominante)

MI maggiore = Mi – Sol –  Si  (accordo di Dominante)

Adesso non rimane che aggiungere la settimana, in particolare la settima minore in tutti e tre gli accordi maggiori.

Quindi gli accordi finali per il nostro giro blues saranno: La7 – Re7 – Mi7

Attenzione a non confondere gli accordi di 7 e di maj7: se ho un accordo di 7, ad esempio La7, il segno è minore, quindi avrò una settima minore. Se ho un accordo maj7, come Lamaj7, il segno è maggiore ed avrò, dunque, una settima maggiore.

Il numero 7 corrisponde al settimo grado della scala dell’accordo, quindi sulla settima nota della scala maggiore troviamo la settima maggiore (nel caso della scala maggiore di La è il sol#) e, per ottenere quella minore, basta abbassare il grado di un semitono (un tasto) così da ottenere la settima minore, che, è quella che a noi ci interessa, cioè il sol. Infatti l’accordo di La7 è composto dalle note La, Do#, Mi e Sol, mentre il La maj7 ha come note il La, Do#, Mi e Sol #.

La presenza della settima minore sugli accordi maggiori crea quella “dissonanza” piacevole che caratterizza il blues.

Come ho detto in precedenza il giro blues standard è composto da dodici battute, quindi non ci rimanere che vedere dove vengono utilizzati questi tre accordi di settima di dominante all’interno delle dodici battute che si ripetono per tutto il brano.

il bluesil blues

          SCALA BLUES

Se sai cos’è la scala pentatonica, (se non lo sai clicca qui) sarai già a buon punto per capire e familiarizzare con la scala blues, che utilizza le cinque note della pentatonica con l’aggiunta di una sesta nota, chiamata blue note (nota blues).

L’utilizzo di questa nota è particolare, esce un pò dai canoni della teoria musicale, infatti risulta estranea alla tonalità. Nel jazz e ovviamente nel Blues questo “difetto” viene accettato e, possiamo dire che funziona anche bene. Sono i difetti a rendere particolari le cose e, in questo caso è la presenza della blue note che rende così riconoscibile e particolare il tipico suono blues che tutti conosciamo.

Data la sua particolarità e la poca familiarità con la tonalità, la Blue note viene utilizzata come nota di passaggio, quindi non dobbiamo soffermarci troppo nel suonarla, ma allo stesso tempo va evidenziata; è più una sfumatura, un qualcosa da utilizzare al momento giusto per  esprimere ancora di più quel sentimento di tristezza e angoscia tipico del Blues. (Infatti il termine inglese Blue associato a questo tipo di nota indica un senso di nostalgia e tristezza che caratterizza la musica afro-americana).

SCALA BLUES (PENTATONICA + BLUE NOTE)

Come dicevo, per ottenere la scala blues dobbiamo aggiungere alla scala pentatonica la blue note:

  • Nella pentatonica maggiore si inserisce tra la seconda e la terza nota. Corrisponde a un intervallo di 3a minore. Quindi la scala blues nella pentatonica maggiore ha la 3a maggiore ma anche la terza minore, rendendo questa scala un pò ambigua e non permette di capire bene se siamo in tonalità maggiore o minore.
  • Nella pentatonica minore, invece, si inserisce tra la terza e la quarta nota. Corrisponde a un intervallo di 5a diminuita ( o 4a aumentata, come preferite).

Come esempio prendiamo la pentatonica maggiore di Do e la sua relativa minore, la pentatonica minore di La:

                      SCALA BLUES DO MAGGIOREil blues

                      SCALA BLUES LA MINOREil blues

Vediamo adesso dove sono posizionate le note blues nelle varie posizioni dei cinque Box della pentatonica in tonalità Do maggiore/La minore:

blues

blues

il blues

il blues

il blues

Qui sotto ho messo i cinque Box allineati lungo la tastiera, in modo da vedere meglio, dove sono posizionate le note Blues:

il blues

A differenza della pentatonica, con la scala blues si hanno dei piccoli cromatismi. Infatti come noterete, la nota blues si trova sempre posizionata tra due note. Quindi abbiamo una distanza di mezzo tono (un tasto) con la presenza di tre note sulla stessa corda. Nella pentatonica invece troviamo sempre due note per corda.

il blues

          IMPROVVISAZIONE 

Adesso, arrivati a questo punto, abbiamo gli strumenti giusti per poter improvvisare sul nostro giro blues, vediamo come:

Nonostante il giro sia in tonalità maggiore (sebbene esistano blues anche in minore) viene utilizzata spesso la pentatonica minore che va a contrasto con la tonalità maggiore creando così quella sonorità tipica del blues. Questa cosa può sembrare contrarie alle regole della musica, ma nel blues ci sono moltissime eccezioni che fanno la regola di questo genere musicale che si trova “fuori dagli schemi” tradizionali.

Quindi se siamo in tonalità di La maggiore useremo la pentatonica di La minore con l’aggiunta se vogliamo della blue note, utilizzando così anche la scala blues di La minore. Questa scala possiamo utilizzarla per tutto il giro, quindi su tutti i tre accordi.

Oltre alla pentatonica minore possiamo utilizzare anche la pentaonica maggiore di La, infatti molto spesso nel blues le due scale vengono alternate in modo da dare più colore e particolarità all’improvvisazione (è a questo punto che si crea quella sorta di domanda e risposta tipica del blues di cui vi parlavo all’inizio). Ovviamente sarà la scala minore a dare un certo tipo di sapore più bluseggiante rispetto a quella maggiore che crea una sonorità diciamo più allegra!

L’alternanza della pentatonica maggiore e minore funziona molto, l’unica cosa su cui stare attenti utilizzando questo giochetto è quello di fare attenzione al cambio di accordi per fare delle frasi blues che suonino bene. In generale una regola che vi voglio dare a riguardo è quella di suonare la pentatonica maggiore sull’accordo di I grado, mentre quando siete sul IV grado passate alla pentatonica minore, mentre sul V grado possono funzionare sia quella maggiore che quella minore.

COMBINARE LA PENTATONICA MINORE CON LA PENTATONICA MAGGIORE

Per alternare la pentatonica minore e la pentatonica maggiore sullo stesso giro blues dobbiamo utilizzare i rispettivi box partendo dalla stessa tonica che è il La.

pentatonica

I due Box della pentatonica di La minore e di La maggiore che ho identificato rispettivamente con il nome di Box 2 e Box 3 (vedi l’articolo dedicato alla scala pentatonica), si trovano sulla stessa porzione del manico avendo come nota iniziale la stessa, in questo caso il La (tasto 5), quindi dobbiamo sovrapporle come vi mostro qua sotto.

il blues

Sovrapponendo le due scale che hanno diverse diteggiature dovete essere in grado di riconoscerle entrambe, ma questo non è semplicissimo, quindi vi suggerisco un “trucchetto” che facilita l’utilizzo delle due scale.

Dato che la forma della pentatonica minore è la più utilizzata e quindi la più conosciuta, possiamo usarla per suonarci anche la pentatonica maggiore, in questo modo non dobbiamo pensare al cambio della diteggiatura quando dovremo passare da minore a maggiore, ma semplicemente spostandoci di alcuni tasti.

Ma in quale punto del manico?

Se siete a conoscenza della relativa minore (ne parlo qui) saprete che per ogni scala maggiore esiste la sua relativa minore composta delle solite note ma dove la tonica di partenza è diversa (infatti è la tonica di partenza a determinare se la scala è maggiore o minore).

Nel nostro caso prendiamo la pentatonica di La maggiore, utilizzando così la sua relativa minore, il Fa# che si trova al secondo tasto. A questo punto non dobbiamo fare altro che spostarci sul secondo tasto e suonarci la pentatonica minore di Fa# che, come abbiamo detto, ha le stesse note della sua relativa maggiore (La maggiore), ricordandoci però di non partire dal fa#, ma dalla tonica della nostra scala maggiore che è il La, che si trova al quinto tasto e dovremo suonarla con il mignolo.

Quindi ci troviamo a suonare la pentatonica di La maggiore utilizzando la pentatonica minore di Fa# che ha la stessa diteggiatura di quella di La minore, solo che è spostata di tre tasti indietro e la nota di partenza è il La invece del Fa#.

il blues

Come si vede dalla figura, utilizzando la pentatonica minore di Fa# e partendo dalla seconda nota che è il La, ricaviamo la nostra pentatonica maggiore di La che ovviamente è composta dalle solite note della pentatonica maggiore del Box 3 visto in precedenza.

Infatti ogni pentatonica minore può essere pensata come una pentatonica maggiore partendo dalla seconda nota della scala.

il blues

A riguardo guardati anche questo interessante video se hai ancora dei dubbi.

Come avevo accennato, il giro Blues può essere anche in tonalità minore. In quel caso in genere gli accordi che vengono utilizzati sono di minori settima e la pentatonica utilizzata per l’improvvisazione è soltanto quella minore. Se infatti abbiamo un giro in tonalità Sim7 non dobbiamo suonarci la Pentatonica maggiore di Si, ma utilizzare soltanto la pentatonica di Si minore e la sua blue note. Quindi su una tonalità minore non possiamo alternare le due scale maggiore e minore.


Ormai è evidente che la pentatonica minore è la “dominatrice” in questo genere musicale, dato che viene utilizzata in entrambe le tonalità, maggiore e minore. Anche nel rock e nell’Heavy Metal, che, come ho già detto, sono due generi musicali strettamente legati al blues, la pentatonica minore è molto utilizzata dal punto di vista della sonorità, grazie alla sua versatilità che la rende adattabile sia alla tonalità maggiore che minore. Inoltre la forma minore della pentatonica risulta la più pratica da suonare.

Tra le Band Hard Rock/Heavy Metal che maggiormente sono state influenzate dal blues, come vi ho già anticipato nell’introduzione, ci sono senza dubbio gli AC/DC. Il loro stile ritmico fatto di pochi e semplici accordi e il massiccio utilizzo della pentatonica negli assoli, gli danno sicuramente un’ impronta decisamente Blues. La grandezza degli AC/DC sta in questo: creare delle canzoni semplici ma allo stesso tempo di grande impatto e tra le loro canzoni di maggior successo come you shook me all night long troviamo un valido esempio di questo loro stile con radici blues.

Questa canzone gira soltanto su tre accordi maggiori che sono il Sol, Do e il Re, e la tonalità è quella di Sol maggiore. Vi faccio notare che i tre accordi fanno parte del I, IV e V grado della scala di Sol maggiore che come abbiamo visto sono i gradi utilizzati per ricavare gli accordi nel giro Blues. Qui non siamo di fronte al classico giro Blues delle dodici battute (infatti non è una canzone blues), ma vengono mischiati in modo diverso dando un ritmo decisamente più Rock and Roll.

Detto questo vediamo quale scala utilizza il loro famosissimo chitarrista solista Angus Young per costruire l’assolo.

Muovendosi in terreno “blues” con tonalità in Sol maggiore Angus Young utilizza la pentatonica minore di Sol, quindi usa il classico “trucchetto” che troviamo nel blues, suonare la scala pentatonica minore su tonalità maggiore.

Nella tablatura vi mostro i vari Box che utilizza Angus Young per suonare la pentatonica minore di Sol. L’inizio dell’assolo parte con la classica forma minore della pentatonica (Box 2) per poi passare con un breve passaggio al Box 3 e poi al Box 4, per poi tornare successivamente al Box 2, questa volta sul quindicesimo tasto con un bending (tasto 18) fino alla fine dell’assolo.

il blues AC/DC

il blues
Box utilizzati nell’assolo

Guardati il video tutorial del solo di chitarra