Tra tutte le scale esistenti, sicuramente la pentatonica è la più conosciuta e usata dai chitarristi moderni, data la sua semplicità di utilizzo e per la grande versatilità che offre, infatti trova la sua applicazione in tutti gli stili musicali, dal rock all’heavy metal, dal jazz al country e ovviamente nel Blues.
La pentatonica altro non è che la semplificazione della scala maggiore e minore che come abbiamo visto (costruzione scala maggiore e minore) sono formate da sette note dette anche gradi. Se togliendo la 4a e 7a nota dalla scala maggiore otteniamo la pentatonica maggiore, mentre dalla scala minore dobbiamo togliere la 2a e 6a nota per avere la pentatonica minore. In questo modo la scala si riduce a cinque note, ecco perché prende il nome di pentatonica.
Il motivo dell’esclusioni di questi gradi della scala nella pentatonica è dovuto dalla particolarità di queste note, che non trovano facile utilizzo in un giro di accordi, dove a volte possono risultare non in sintonia con la melodia. Ecco perché la pentatonica è molto utilizzata tra i chitarristi data la presenza di queste cinque note “magiche” che stanno sempre bene sulla tonalità che stiamo suonando, utilizzando la rispettiva scala senza preoccuparci del cambio di accordi dove le due note “sacrificate” potrebbero addirittura stonare.
PENTATONICA MAGGIORE
Vediamo nella figura qua sotto come si forma nel pratico la Pentatonica maggiore, prendendo anche questa volta come esempio la scala di Do maggiore, dove l’esclusione del quarto e settimo grado ci darà la pentatonica di Do maggiore formata dalle cinque note DO RE MI SOL LA. La sesta nota è la tonica un’ottava sopra, nota che chiude la scala.
PENTATONICA MINORE
Per ottenere la pentatonica minore dobbiamo seguire lo stesso procedimento prendendo come riferimento ovviamente le sette note della scala minore, dove in questo caso prendiamo quella di La minore, dato che si tratta della relativa minore della scala di Do maggiore che sono formate dalle solite note. (argomento che ho trattato sulla costruzione della scala maggiore e minore)
Togliendo il secondo e terzo grado della scala come detto in precedenza otterremo la pentatonica di La minore composta dalle cinque note LA DO RE MI SOL dove anche qua la sesta nota è la tonica un attova più alta che conclude la scala.
Come noterete, sia nella pentatonica maggiore che in quella minore vengono a mancare le note del Si e del Fa quindi le cinque note che compongono le due scale sono identiche. Infatti, se nella scala di Do maggiore abbiamo come sua relativa minore la scala di La minore, anche nella pentatonica di Do maggiore la sua relativa minore è la pentatonica di La minore.
Quindi riepilogando, sulla pentatonica maggiore dobbiamo utilizzare il I II III V e VI grado della scala maggiore, mentre per la pentatonica minore dobbiamo utilizzare il I III IV V e VII grado e, come le scale, anche la pentatonica maggiore ha la sua relativa minore. Infatti come abbiamo appena visto nell’esempio, la pentatonica minore di La è la relativa minore della pentatonica di Do maggiore come avviene per le scale, dove le note sono identiche ma ciò che le differenzia è la tonica di partenza, oltre alla distanza tra le note che ricordiamo vengono chiamati intervalli.
I CINQUE BOX
Dopo aver visto come si formano le due pentatoniche, quella maggiore e la sua relativa minore che vi ricordo sono composte dalle solite note ma con intervalli diversi, dato che la tonica non è la stessa, possiamo parlare dei famosi cinque Box che ci permettono di suonare la pentatonica in cinque porzioni diverse del manico. Una volta memorizzate le diverse diteggiature di ogniuno di questi cinque box sarete in grado di suonare le cinque note della pantatonica maggiore e minore su tutto il manico.
Vediamo quindi questi cinque Box che ho numerato nella giusta sequenza, nel senso che se siamo nel Box 2 e vogliamo suonare quello successivo troveremo la diteggiatura del Box 3 e, se suoniamo sul Box 5, quello successivo sarà il Box 1. Inatti questi cinque box sono come “incastrati” tra di loro avendo alcune note in comune, dette anche note di passaggio che collegano i vari Box. Voglio precisare che l’assegrare un certo numero ad un Box è soggettivo, potevo partire dal Box 2 e chiamarlo Box 1 e in quel caso il Box 3 l’avrei chiamato Box 2, quindi ciò che è importante è il giusto ordine che diamo a questi cinque Box.
Quello che ho chiamato Box 2 corrisponde alla diteggiatura della scala pentatonica minore, mentre il Box 3 rappresenta la diteggiatura della scala pentatonica maggiore.
Notare che su tutti i cinque Box sono presenti solo due note per corda.
I numeri che ho assegnato alle varie diteggiature dei cinque box rappresentano le dita, (1) indice, (2) medio (3), anulare, (4) mignolo.
Ovviamente non c’è una regola che vieta di usare l’anulare piùttosto che il mignolo in un determinato tasto, questo è a libera interpretazione di chi suona. Diciamo che la regola comune è quella di assegnare ad ogni tasto un dito in modo da non dover spostare troppo la mano all’interno del box. Questo lo trovo utile come esercizio per allenare tutte le dite della mano sinistra, ma io personalmente lo trovo scomodo nell’atto pratico quando dobbiamo improvvisare su un brano. Infatti, come noterete, l’uso del medio (2) e mignolo (4) nella solita corda è presente solo nel Box 3, questo perché trovo scomodo e limitante suonare con queste due dita, quindi prediligo l’uso dell’indice (1) e anulare (3) che sono le dita che in genere usiamo più spesso e che ci danno modo di suonare più velocemente e con più forza, senza dimenticare che saremo più agevolati nell’utilizzo del bending con il dito anulare (3).
Adesso vediamo come si presentano i cinque box sul manico della chitarra nella tonalità di Do maggiore e La minore dove trovate segnate le due toniche che danno il nome alle rispettive scale.
Ogni Box ha come nota di partenza una delle cinque note della pentatonica e, come possiamo vedere, nel Box 3 la scala parte con un Do, infatti abbiamo la diteggiature della pentatonica di Do maggiore che possiamo suonare sugli altri box prendendo come riferimento la sua tonica che è appunto il Do, mentre sul Box 2 troviamo come nota di partenza la sua relativa minore il La. Questa diteggiatura è infatti la pentatonica di La minore che anch’essa possiamo benissimo suonare sugli altri box prendendo come riferimento il La che è la tonica di questa scala.
La pentatonica di Do maggiore e quella di La minore “convivono” tra di loro, sono come due facce della stessa medaglia. Questo perché sono composte dalle stesse note, solo che scelgono punti di partenza diversi, perciò cambiano i rapporti interni tra le note.
La pentatonica nella sua forma minore molti di voi l’avranno già vista e magari inconsapevolmente, anche suonata, infatti è senza dubbio la diteggiatura più utilizzata tra i chitarristi. Basta pensare al Blues, che ha influenzato tutti gli altri generi musicali moderni, si basa principalmente su questa scala per l’improvvisazione. Diciamo che il Box della pentatonica minore è la PENTATONICA.
Infatti è presente in molti assoli famosi come ad esempio in quello di stairway to heaven dove Jimmy Page inizia proprio con la pentatonica di La minore, oppure in another brick in the wall dei Pink Floyd, dove anche qui parte con la pentatonica minore in Re che ritroviamo un po’ in tutto l’assolo. Altro esempio è la famosissima nothing else matters dei Metallica che nella sua tonalità di Mi minore ritroviamo nell’assolo la diteggiatura della pentatonica minore di Mi. Insomma la pentatonica minore è il pane quotidiano di ogni chitarrista che deve improvvisare!
Prendendo come riferimento le due pentatoniche maggiore e minore che partono entrambe dalla sesta corda, possiamo trovare facilmente le altre tonalità , basta sapere dove si trova la tonica di partenza per poi utilizzare la diteggiatura della scala maggiore o minore. Se ad esempio vogliamo suonare la pentatonica di Si minore basterà spostarci sul settimo tasto dove troviamo il Si e utilizzare la diteggiatura minore del Box 3 per poi eventualmente suonare nelle altre posizioni.
LA PENTATONICA NEL METODO CAGED
Molto utile anche per la pentatoniche è il sistema CAGED che se non sapete ancora di cosa tratta vi invito a leggere la mia lezione a riguardo (METODO CAGED).
Se questo metodo ci aiuta ad individuare meglio le scale maggiori e minori lungo la tastiera, possiamo utilizzarlo anche per la pentatonica maggiore e minore visto che sono ricavate dalle due scale. Infatti a ognuno dei cinque Box corrisponde un accordo presente nel sistema CAGED.
Vediamo i cinque Box della pentatonica associati alle cinque posizioni (accordi) del sistema CAGED.
La pentatonica è sicuramente il miglior strumento per improvvisare dato l’utilizzo di sole cinque note che possiamo trovare con l’aiuto dei cinque Box e del metodo CAGED. Grazie a questa fantastica scala e alle sue varie posizioni sapremo dove mettere le dita durante un’improvvisazione su un giro di accordi, senza rischiare di suonare la nota sbagliata che ci farebbe stonare….e questo è davvero una gran cosa!
UTILIZZARE LA PENTATONICA NEGLI ASSOLI
Il primo passo è quello di imparare la figura della pentatonica minore che è quella più utilizzata, per poi passare a quella maggiore fino a memorizzarle tutte.
Dopo averle imparate verticalmente cercate di collegarle tra di loro, così avrete modo di spostarvi anche in orizzontale lungo la tastiera evitando di rimanere ingabbiati nelle varie posizioni.
Quando avrete memorizzato tutti e cinque i Box nelle varie tonalità, sarete in grado di improvvisare su un giro di accordi su tutto il manico della vostra chitarra. Quello che vi basta sapere è la tonalità in cui vi trovate, che in genere è determinata dal primo accordo del giro, e utilizzare la rispettiva pentatonica.
Se ad esempio dovete improvvisare su un giro di accordi Sol RE e Do, quindi nella tonalità di Sol maggiore, dovrete utilizzare la pentatonica di sol maggiore o se preferite la sua relativa minore, la pentatonica di Mi minore su tutto il giro.
Una canzone famosa con questo giro di accordi è la cover di knockin’ on heaven’s door dei Guns n’ Roses.
In questo caso Slash ci suona la pentatonica di Sol maggiore, ma pensandola come la sua relativa minore, il Mi, che come sappiamo ha le stesse note. Infatti Slash per questo assolo predilige per comodità come tanti altri chitarristi la diteggiatura in forma minore (box2), in questo caso la pentatonica di Mi minore (box2) che come si vede dall’immagine possiamo pensarla in maggiore partendo dalla seconda nota, la tonica, che in questo caso è il Sol.
Come potete vedere dalla tablatura qua sotto la parte iniziale del primo assolo di knockin’ on heaven’s door viene suonato all’interno del Box 2 (pentatonica minore) infatti le note presenti sono comprese tra il dodicesimo e il quindicesimo tasto.
La sola nota “estranea” nella pentatonica utilizzata in questo assolo è il Do che si trova al tredicesimo tasto della seconda corda, ma ci sta bene con la tonalità, dato che è presente nella scala di Sol maggiore, in particolare si trova al 4a grado della scala che, come sappiamo, nella pentatonica maggiore viene tolto. (rivediti pentatonica maggiore e minore)
Qui sotto vi mostro con più chiarezza la pentatoica maggiore utilizzando la diteggiatura del Box 2 (penatonica minore).
Nel Blues abbiamo anche un’estensione della pentatonica dove viene aggiunta una sesta nota detta blue note che da vita alla famosa scala blues che appunto viene utilizzata nel Blues e permette di dare alle nostre improvvisazioni altre sfumature.