La teoria musicale serve?
Se sapete già suonare la chitarra e leggere le tablature probabilmente molti di voi si saranno fermati di fronte a quel muro chiamato teoria musicale o forse non hanno mai avuto la voglia o la necessità di capire cosa c’è dietro.
Grazie alle tablature, suonare la chitarra è diventato accessibile a tutti, perché, qualunque sia il vostro livello, potrete imparare uno dei vostri brani preferiti senza dover conoscere per forza le note sul pentagramma. Questo è senza dubbio una cosa fantastica, anche se credo comunque che non dobbiate trascurare la teoria se vorrete ampliare i vostri orizzonti musicali ed essere dei chitarristi più completi.
La teoria della musica fa parte integrante dello studio di uno strumento e la chitarra non fa eccezione.
Molti principianti tralasciano questo aspetto, a mio avviso sbagliando. Imparare le basi della teoria vi aiuterà molto a comporre, improvvisare o semplicemente capire meglio quello che state suonando.
Il fatto è che avere una conoscenza anche solo di base della teoria musicale ci aiuta ad avere una consapevolezza musicale.
Detto questo, ho deciso di scrivere nel modo più semplice possibile almeno le parti essenziali di quello che ho imparato nella mia esperienza da allievo e autodidatta per trasmettere a chi è alle prime armi un minimo di conoscenza della musica e in questo caso più specifico della chitarra.
Nella teoria musicale essenziale vi spiego prima di tutto le fondamenta, che chiamo linguaggio musicale, quindi le note, le pause e il loro valore, la divisione del tempo ecc. Dopo di che potete passare a capire la costruzione di scale ed accordi e conoscere sempre meglio il manico della tastiera utilizzando anche il metodo CAGED per poi avere una conoscenza tale da poter improvvisare su un brano musicale. In tutto questo parlo anche del Blues , genere musicale che più di tutti ha contaminato la musica moderna e per questo meritava un approfondimento.